martedì 27 ottobre 2009
mercoledì 21 ottobre 2009
caro diario...
Ci siamo ritrovati lì al dip. di biochimica alle 14.30 per guardare 'Caro Diario' di Moretti. Le cose tuttavia non vanno proprio come i professori e noi studenti ci saremmo aspettati. Sorvoliamo sui problemi tecnici che si sono protratti per una buona mezz'ora( un fondo non era troppo colpa di nessuso quindi pace). Il film inizia tra uno schiamazzi e applausi, ma ecco che ci troviamo delusi: ciò che abbiamo visto è stato uno spezzone di film della durata di 15'. Per carità bel film, ma farcelo vedere tutto cosicchè tutto avesse un senso, ma così?
Finiti i 15' sono iniziate discussioni poi sfociate nelle critiche. Io a dir la verità non mi sono espressa verbalmente, contando che poi lo avrei potuto fare scrivendo qui sul blog. Mi trovo d'accordo con molti miei compagni sul fatto che l'esperienza non si possa acquisire indirettamente, attraverso un film. Il rapporto con il paziente a mio avviso si sviluppa standoci accanto, ascoltandolo, apprendendo la sua storia; si impara in itinere, non impersonando il ruolo di spettatori ma quello di 'attori' sul campo. Come dice la mamma, ovviamente non si nasce 'imparati' (sennò che gusto ci sarebbe) ma per imparare, anche se con qualche errore iniziale, si dovrebbe avere la possibilità di vedere come funziona la vita anche al di là dello schermo.
Un'altra cosa, credo che un po' tutti ci si sia sentiti messi alle strette in quanto 'obbligati a riflettere', ci è probabilmete sembrato un controsenso. E' una bella iniziativa, ma non è stata promossa in maniera stimolante; obbligarci a vedere un film (cosa di per sè piacevole), obbligarci poi a discuterne non ci ha fatto comprendere l'importanza e il significato del pomeriggio passato insieme.
Per concludere, penso che in sè l'idea sia interessante ma di contro non dovrebbe essere obbligatoria cosicchè solamente le persone interessate possano usufruire attivamente dell'iniziativa; e per gli altri, perchè non organizzare diverse proposte in modo tale che la nostra AFP del II anno sia davvero a scelta?
martedì 8 settembre 2009
PubMed!
Down syndrome is the most commonly recognized genetic cause of mental retardation. The risk of trisomy 21 is directly related to maternal age which can be viewed as the first screening test in the 1970's. New strategies for Down syndrom, have emerged with higher sensitivity and lower false-positive rate. These strategies are based on sonographic and maternal serum markers. The most specific but complex strategy is based on the integrated test, i.e., the integration of the quadruple test performed in the second trimester to the first trimester combined screening: for a 85% detection rate, the false positive rate is estimated to 0.9%. This strategy deprives the patient of an early diagnosis. Alternatives strategies do exist which can perform similar detection rate but with increasing false positive rate. To date Down syndrom, screening has not been coordinated by a national body; it would be usefull to ensure the sonographist formation, perform quality audit and decrease variations in practice.
Although feeding difficulties in infants with Down syndrome are described in the literature, the experiences of parents regarding the feeding problems of their infants are largely omitted. In order to promote closer collaboration with families and speech-language therapists in early communication intervention, the study investigated some experiences of a group of parents concerning the feeding problems of their infants with Down syndrome. A descriptive survey approach was implemented to collect quantitative data. The results revealed the type of feeding problems and associated conditions occurring in the infants of the twenty participants; the type of feeding methods used; the assistance received during the feeding problems; the emotions experienced in relation to the feeding problems in their infants as well as suggestions made by the participants regarding the management of early feeding problems. Numerous feeding problems occurred in the infants and the variety of emotions experienced by the participants indicated that feeding therapy and counseling were required. As a result of the different conditions underlying the feeding problems of the participants' infants, a comprehensive approach, which included therapeutic and medical intervention, was necessary. In order to provide effective early communication intervention services from birth, the results indicated that the knowledge, skills and sensitivity of speech language therapists to identify caregiver needs, to provide appropriate family-focused intervention and to make recommendations regarding the management of feeding problems in infants with Down syndrome is of great importance.
mercoledì 22 luglio 2009
The Weight Of Words
O come quando dici ti amo.
Come quando dici scusami
Come quando usi parole come moralità, eticità, giustizia...
Dunque ogni qual volta che parli, articoli le labbra per esprimere concetti, emozioni, sentimenti, opinioni, fai cadere un peso su chi ti ascolta, gli provochi una visione, fornisci un senso.
Ecco. Il senso.
Quanto peso diamo, alle parole quando le usiamo? Ci rendiamo conto del loro peso? abbiamo un minimo di umanità quando parliamo? O le sprechiamo, le vendiamo per buone, ma non sono vere, non sono sentite, non hanno contenuto?
Che significa sono innamorato? Che significa ti amo? Che significa moralità,eticità e simili? che vuol dire giustizia?
Ecco. Dovremmo provare a fare così.
Ricominciamo a dare senso alle parole come quando diciamo ti amo a qualcuno. Escludendo quelli che lo dicono a chiunque, o che non hanno ancora avuto l'occasione di sapere cosa sia l’amore.
Le parole che usiamo non sono vuote, prive di un senso, tutto quello che diciamo può ferire anche se non di proposito il nostro interlocutore.
Ecco forse dovremmo umanizzare il senso delle parole per ridare emozione. Oppure a volte non usarle proprio.
Ma secndo me non dovremmo illuderci che per sapere ascoltare gli altri basti rimanere in silenzio e forse annuire automaticamente per non volere ulteriori questioni. Per sapere ascoltare davvero bisogna saper….parlare.
Parlare non è solo un modo per sapersi affermare, per poter esprimere le proprie posizioni, ma è anche un meravigliso modo per stare bene, per sfogarsi, per non tenersi tutto dentro rischiando poi di scoppiare e stare ancora peggio...
Stiamo tutti però attenti... impariamo ad usarle queste benedette parole, non per ferire e imporsi sugli altri, perchè non è di sicuro questo il motivo per cui ci è statà data la facoltà di usarle...
ritorno al blog...
domenica 22 marzo 2009
delicious
http://delicious.com/elenalgranati
mercoledì 18 marzo 2009
Cosa dicono gli uomini di noi...
Molte verità sul rapporto di coppia...ma davvero vuoi uomini pensate queste cose di noi povere creature dotate di pazienza infinita?
A pensarci bene tante cosse le ho fatte anche io...(coccoline :-) e la reazione del mio uomo è stata più o meno la stessa... ma in fondo ci vogliono bene...pensate mi sta anche aiutando a scrivere queste puttanate ;)
se volete vi pubblico altra roba di sto tizio..oppure guardatela direttamente senza che io debba copiare tutti i link :-p
al primo impatto non ho rivolto la parola al mio uomo per un'oretta ma poi mi sono sciolta e gli ho concesso qualche sorrisetto nascosto...
don't judge too quickly....we....won't.
Come si suol dire le apparenze ingannano...ma quanti di voi penserebbero diversamente in queste situazioni?!? secondo me in pochi (anche io faccio parte della massa!).
Enjoy...
lunedì 9 marzo 2009
eccomi qui...
speriamo di riuscire a concludere qualcosa di intelligente; per ora capisco poco anche se sono facebook dipendente..ma confido in una qualche brillante illuminazione e di qualche sprizzo di creatività che possa rendere questo blog "simpatico" e anche utile, non solo per la finalità del corso ma anche per me, per trovare un luogo di incontro con amici e perchè no, un punto di sfogo per i miei pensieri, che si, ne sono consapevole, spesso possono sembrare e sono in fondo un po' uhmmm...incomprensibili e circonvoluti anche per me.. eheh